Il procedimento della stampa xilografica di grande formato presentato al primo Congresso Nazionale dei Docenti di Grafica d’Arte, ha voluto mettere in luce la complessità di esecuzione che tale situazione determina. Mediante la visione di un video si è potuta constatare la meticolosità, con la quale le varie fasi di stampa si sono susseguite, e la conoscenza degli specifici passaggi di rito per la buona riuscita della stessa.
La stampa finale è risultata di grande effetto; costituita da quattro fogli di 70x100 centimetri che compongono la totalità dell’immagine, si sviluppa per una superficie di 2 metri per 1 metro e 40. L’aggiunta poi di sagome colorate la rende ancora più suggestiva.
Pierangelo Tieri, in maniera meticolosa e attenta ha dato con la sua opera un ottimo risultato ed una grande soddisfazione ai docenti che hanno seguito il risultato del suo lavoro, ma soprattutto all’Accademia di Belle Arti di Napoli, che ha reso possibile attraverso vari compromessi il raggiungimento dell’obiettivo.
"Renato! Renato! Renato! Nicolini e l'Estate Romana"
PALAZZO VALENTINI, Roma
Sala Stampa
Giorgio Palumbi (critico d'arte) 2013
Mostra personale, dal depliant "Smarrimenti dell'anima", Roma
_________________________________________________________________________________
Filippo Maria Aliquò (critico d'arte) 2009
Mostra personale, dal depliant "Fratture del tempo", Cassino (Fr)
Mostra collettiva, dal catalogo "Ars Creandi", Roma
_________________________________________________________________________________
Si tratta, a parere di chi scrive, di uno dei vertici dell’arte di Tieri. La grande opera L'uomo col cappello del 2005 (xilografia a colori 2,00x1,40 metri) presenta una figura umana maschile che occupa la metà sinistra della composizione, mentre l’altra metà mostra lo sfondo di una grande strada con una serie di palazzi incombenti collocati a una certa distanza secondo un dosaggio prospettico accurato. L’uomo in primo piano con cappello e cappotto e con le braccia che seguono in parallelo le linee del corpo sembra in procinto di uscire dallo spazio del quadro con una piccola parte delle scarpe che fuoriescono dalla struttura della composizione. I connotati del viso non sembrano voler indicare alcunché di specifico; la figura appare nella più totale impersonalità. Forse l’autore ha voluto suggerire la odierna condizione di anomia, di assenza di norme e codici di riferimento, quindi di insignificanza del singolo in un mondo che dell’uomo può anche fare a meno. Seguono la serie di 4 Volti tutti del 2007, uno studio della fisiognomica del viso esprimente una vasta gamma di sentimenti umani (serenità, rassegnazione, tristezza, ecc.). I volti parlano dello scorrere del tempo attraverso le rughe, attraverso le linee della fronte, attraverso gli occhi a volte sgranati a volte puntati verso lo spettatore; parlano delle fatiche del vivere, del dolore rappreso di fronte alle offese della sorte. Le opere successive Lampioni del 2013 e Angolo urbano del 2005 ripropongono ancora una volta il tema ricorrente di Tieri, la città e le sue dimensioni eccedenti, smisurate rispetto alle possibilità del vivere umano. Stavolta i tratti sono ancora più marcati e gli effetti ancora più dirompenti. Le ultime opere della mostra (Vagoni del 2009, Stazione del 2012, Treno e Treno 2 entrambe del 2009) possono essere lette metaforicamente come simboli del nomadismo, della condizione di emigranti e più in generale dell’inquietudine umana, della vita come viaggio dove non conta la meta ma la insoddisfazione che spinge verso un altrove sconosciuto. In conclusione, vale per Tieri, come per qualsiasi artista, l’osservazione che nessuna descrizione nel linguaggio della parola può dar conto in modo esauriente di quanto è espresso nel linguaggio della figurazione artistica. Trattandosi, inoltre, nel caso nostro di opere di notevoli dimensioni, è bene sottolineare quanto sia necessaria la visione diretta, attenta sia all’effetto d’insieme sia ai particolari. Questo gruppo di opere (considerate anche in rapporto alle altre presentate nelle 30 mostre cui Tieri ha esposto) ci mettono di fronte a un artista che ha saputo esprimere gli “smarrimenti dell’anima” (come recita il titolo della mostra) e che ha saputo dare testimonianza, sul terreno proprio dell’arte, della nostra condizione umana nell’epoca detta ipermoderna, caratterizzata dal crollo delle certezze e quindi da una inquietudine diffusa (tema segnalato sia dal critico Giorgio Palumbi, sia dal poeta Tommaso Lisi nella brochure di presentazione). In questo senso l’arte di Tieri è meritoriamente “inquietante”, in quanto ci scuote dalla inconsapevolezza e ci invita a guardare una realtà forse sgradevole, ma certamente non oscurabile con patetiche rimozioni. Riformulando all’interrogativo il celebre detto di Dostoievskij, possiamo chiederci: “La bellezza e l’Arte salveranno il mondo?
Mostra personale, dal giornale "La Serra", Roma
Dal quotidiano "Ciociaria Oggi", Frosinone
_________________________________________________________________________________
Mostra collettiva, dal catalogo " 1ᵃ Biennale di Spoleto", Spoleto (Pg)
Mostra personale, dal quotidiano "La Provincia", Sant'Ambrogio sul Garigliano (Fr)
_______________________________________________________________________________
"Il mondo metafisico di Pierangelo Tieri"
Dalla rivista "Oltre la linea - Ricognizioni", Bergamo
_________________________________________________________________________________
Segni fittissimi rinforzano un'atmosfera come vangoghiana tra il nebbioso e il notturno, accordandosi coi lampioni e facendo schermo ad una strada che costeggia case. La città appare come sospesa, senza più coordinate certe di spazio e di tempo e senza un centro nel quale sia possibile consistere. La viandanza diviene il criterio di composizione.
Prof. Marcello Carlino (critico e storico letterario) 2018
Mostra collettiva, Menzione Speciale "XXIX Porticato Gaetano", Gaeta (Lt)
_________________________________________________________________________________
Una pittura poliedrica, quella di Pierangelo Tieri, sradicata dalle forme oggettive, ma non per questo astratta. Pittura come materia plasmabile in segni, forme e colori. I suoi lavori, sono contraddistinti dalla forza dirompente della luce, inducono ammirazione e soprattutto grande serenità. Pittura densa di sottili vibrazioni quella di Tieri, artista dotato di feconda fantasia e di profonde conoscenze tecniche che, esprime le sue notevoli capacità creative in una ricerca densa di contenuti di grande respiro. I soggetti delle sue opere ci danno la misura di un lirico sentire, che fonde in mirabili armonie i sogni, le certezze e i desideri di un'esperienza sublimante di viva espressività.
Colore e forma si accompagnano nell'assoluto senza complicità dialettiche con il fondo. Il colore è sempre l'elemento dominante della sua pittura, tanto da affermare che linea, prospettiva, chiaroscuro, tono ed altro sono derivati di questa forza cromatica che può giungere ad annullarsi nel bianco e nero o ad esaltarsi nello sfavillio dei più impensati impasti cromatici. Pierangelo Tieri costruisce un suo mondo preciso e ben delimitato, un percorso da cui prende vita il "graffitismo". Un mondo virtuoso di colore e luce. I suoi cicli pittorici si presentano come una sorta di racconti dello spirito con temi e ambientazioni diversi, trame e percorsi si incrociano al di là di ogni formale coerenza con il risultato di avere un susseguirsi di emozioni e scoperte tanto più sorprendenti, quanto apparentemente prive di uno sviluppo logico-creativo. Una pittura armoniosa la sua, a cui si aggiunge una ricerca, un voler scavare al di fuori delle normalità sino al surreale, una sintesi che gli permette di aggiungere alle caratteristiche esteriori un tocco di magia e di luce. Materia e struttura stimolano Tieri spingendolo alla ricerca di una combinazione armonica fra gli elementi delle sue composizioni e l'espressione poetica che portano alla nascita del "graffitismo" che regala all'osservatore effetti straordinari, la cui particolare luce crepuscolare lo accompagna nel viaggio all'interno dei suoi lavori.
La scelta dei colori "riposanti" il buon gusto degli accostamenti cromatici, la saggia ritmica delle sue graffiature rendono la sua arte sempre più sperimentazione. L'artista ricorre a modi e supporti completamente innovativi, che s'intersecano lungo diverse direttrici che hanno in comune la significativa radice pittorica e grafica, la magistrale qualità segnica e coloristica dei pigmenti utilizzati, nonché l'eccezionale tecnica realizzativa. Un'artista sopra le righe Pierangelo Tieri, la sua opera è un viaggio mentale senza alcun spostamento fisico; a significare che la ricerca del bello nell'arte e nella vita si può tradurre in un'esperienza intimamente emozionale e concettuale, seppur del tutto statica come i suoi treni.
Massimo Arcese (giornalista) 2019
Mostra collettiva, dal catalogo "Itinerari d'arte", Frosinone
_________________________________________________________________________________
"Infinito metropolitano"
Mostra collettiva, Menzione Speciale "XXXIV Porticato Gaetano", Gaeta (Lt)
Presso la Pinacoteca Comunale d'Arte Contemporanea di Gaeta (Lt), si è svolto XXXIV Premio Porticato Gaetano. Tieri riceve la Menzione Speciale con un dipinto ad olio su tela dal titolo "Bambino che dorme". La rassegna ha annoverato la partecipazione di ottantasei artisti e quattro scuole medie statali del territorio che si sono cimentati sul tema "Francesco, il senso della meraviglia".
_________________________________________________________________________________
Premio Acquisto
_________________________________________________________________________________
Presso la Pinacoteca Comunale d'Arte Contemporanea di Gaeta (Lt), si è svolto il XXIX Premio Porticato Gaetano. Tieri riceve la "Menzione Speciale" con un'opera xilografica dal titolo "Lampioni". La rassegna ha annoverato la partecipazione di novantacinque artisti italiani e stranieri che si sono cimentati sul tema "Periferie". La manifestazione fin dalle prime edizioni è insignito di medaglia del Presidente della Repubblica Italiana.
________________________________________________________________________________
"Premio Internazionale La Pigna" 2015